Dovete sapere che l'aspetto più triste - decorativamente parlando - delle feste che organizzo per i bambini è rappresentato dalla torta. Il budget estremamente risicato non mi permette di commissionare quelle bellissime torte americane, ma nemmeno quelle di pasticceria fresca, che si fanno pagare un occhio della testa ed esteticamente sono molto basiche. Eh già, neanche in questo settore mi accontento e mi procuro lavoro extra da sola.
Ma torniamo alla torta: dicevamo, budget minimo e mood unicorno. La prima soluzione che mi è venuta in mente è stata quella di prendere una torta già pronta (ad esempio quelle di Cortinovis) e decorarla. Ma si presentavano due problemi:
1) Le torte pronte classiche hanno tutte una forma anonima e colori poco isabostyle. Sul gusto non discuto; le ho mangiate tantissime volte e sono buone tanto quanto quelle appena fatte.
2) E se non riuscissi a fare le decorazioni? Io non sono una cake designer e ho lavorato la pasta di zucchero solo in un paio di occasioni.
Poi ho ricevuto l'illuminazione!
Dove vivono gli unicorni? Sulle nuvole.
E di che colore sono le nuvole? Bianche.
E a cosa assomiglia una montagna di profitterol bianchi?
Esatto! Ad una puffosa e soffice nuvola bianca!
Perfetto quindi, la base c'era. Ma le decorazioni? Ho deciso di lanciarmi nell'impresa di realizzarle una ad una, ma pianificando un piano B: se non fossero venute bene, avrei stampato un unicorno e l'avrei messo in cima come una bandierina.
Il risultato lo vedete nelle immagini qui sotto. Io sono davvero soddisfatta (tecnica a parte, è doveroso specificarlo sempre), soprattutto perché sono riuscita a colorare la pasta di zucchero ottenendo queste tonalità così brillanti e pastellose. Con un budget modesto Sabrina ha avuto la sua torta magica ed era al settimo cielo.
Visto il poco tempo a disposizione, non ho potuto ideare un unicorno da zero, così mi sono ispirata a questo disegno. A proposito dell'unicorno, dovete sapere che prima era riccio; ci avevo impiegato un'ora ad intrecciare ed arrotolare le ciocche, ma il risultato era una chioma alla Gloria Gaynor dei tempi d'oro. No, non era il caso, così ho rimandato l'unicorno dal parrucchiere e gli ho fatto stirare la criniera...
Qualcuno di voi forse si starà chiedendo se le decorazioni siano state mangiate; ebbene, mi ha stupìto che tutti i bambini si litigassero l'arcobaleno, quasi vedessero l'unicorno come elemento intoccabile e da preservare. Ma un piccolo bambino non ne voleva sapere...lui voleva il corno. Solo il corno. Voleva ardentemente il corno.
Immaginate me.
Dopo la benedizione di Sabrina e un mio lungo respiro, ho ceduto e a casa è tornato solo un povero maialino che si era travestito da unicorno...
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